L’Infermiere di Comunità del progetto RIMARGINA

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Il progetto RIMARGINA | Gallaratese fa della rete, composta di cittadini e operatori sul campo, la sua più grande forza.
Vogliamo raccontare alcune delle figure professionali che sul territorio hanno già avviato l’apertura dei RIMARGINA HUB di via Appennini 68 e 92.
Abbiamo intervistato Stefano Olimpi, direttore di Pratica, partner del progetto, per approfondire il ruolo degli Infermieri di Comunità in RIMARGINA.

“L’Infermiere di Comunità ha una conoscenza professionale nel campo della salute” racconta Stefano “e cerca di riconoscere le esigenze all’interno del territorio, intercettando in ottica preventiva situazioni di difficoltà sanitaria”: una figura professionale che dedica le sue competenze al miglioramento delle condizioni di salute all’interno del quartiere.
“Cerca di avere una relazione diffusa con la popolazione fragile, e attraverso questa relazione interpersonale intercetta possibili situazioni patologiche, agendo per far sì che queste non si aggravino.”
La prevenzione è l’obiettivo primario dell’Infermiere di Comunità, che fa da vedetta e segnala agli enti preposti le difficoltà sanitarie dei cittadini.
“Non solo supporta sul piano sanitario ma, relazionandosi con le altre figure professionali come il Custode Sociale, fornisce anche un aiuto e un sostegno in campo sociale e relazionale, attraverso il dialogo e l’orientamento” verso le buone pratiche di auto-aiuto di ogni persona. “Cerca di sensibilizzare la persona” spiega Stefano “la aiuta a essere consapevole per quanto riguarda gli aspetti problematici della propria salute, punta all’autonomia del cittadino affinché esso possa rimanere aderente a un piano terapeutico personalizzato, attivando in parallelo le risorse del territorio”.

Nel progetto RIMARGINA, l’Infermiere di Comunità organizzerà momenti di promozione della salute, tramite incontri diretti presso gli HUB come anche nei cortili di Via Appennini, pensati per un monitoraggio dello stato di salute degli abitanti.
“Vogliamo stimolare l’autocura, la rilevazione dei parametri sanitari con il fine di arrivare all’autorilevazione. Un’educazione sanitaria e terapeutica di più ampio respiro, attraverso laboratori mirati al mantenimento del benessere.”
È la rete la più grande forza di RIMARGINA. Dove l’autocura non arriva, l’Infermiere di Comunità mette in relazione la persona in stato di fragilità “collegandola alla medicina territoriale e ai presidi medici” spiega Stefano. “La figura dell’Infermiere di Comunità interagirà con le altre figure del progetto, non ha un ruolo separato e a sé stante, mette in connessione figure diverse, con diverse capacità, per un’azione sinergica coordinata e che possa andare incontro ad esigenze diverse tra loro e con l’obiettivo di andare ad abbracciare i bisogni a tutto tondo.”
La vera scommessa risiede nella possibilità che la stessa persona seguita dalla rete possa diventare parte attiva nella realizzazione di reti d’aiuto – se possibile, in un’ottica di valorizzazione delle risorse presenti – per realizzare un’ampia comunità di cura in cui gli attori sono sia professionisti che abitanti del quartiere.
Tutto questo è per noi “un obiettivo ed un risultato da perseguire” afferma Stefano, “il compimento di un percorso collettivo che sia il fondamento di un’azione di cura e di salute, capace di intercettare in anticipo le necessità, i bisogni e le situazioni problematiche”.

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