Verso la rete di comunità

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La pre-apertura dell’HUB di Via Appennini 68 è il primo passo verso la grande inaugurazione di entrambi gli HUB (il secondo sarà aperto al civico 92) del progetto RIMARGINA | Gallaratese.
Abbiamo colto l’occasione per intervistare Gina Bruno, custode sociale e operatrice della rete RIMARGINA.

Gina si sta occupando della gestione dello Spazio di Ascolto e Informazioni interno all’HUB 68, e in questa pre-apertura ha potuto sperimentare sul campo l’importanza di questi luoghi aperti al quartiere, in gestione condivisa con il Comitato Inquilini di Via Appennini 68.
“Questa pre-apertura è un momento per creare una base di appoggio da cui partire, arrivando già preparati quando ci sarà l’inaugurazione ufficiale di entrambi gli HUB” racconta Gina. “Gli HUB sono pensati come punti di ascolto per intercettare i bisogni, reindirizzando quando necessario ai servizi e agli enti già presenti sul territorio.”

L’HUB è un potenziamento del lavoro di ascolto delle esigenze e dei bisogni già avviato da qualche mese. “Da febbraio raccontiamo il progetto RIMARGINA ai CAF, ai centri aiuto, alle parrocchie, ai negozianti. Questi sono quelli che chiamiamo facilitatori naturali”, persone ed enti che già hanno una forte presenza sul territorio e che possono formare un’ampia rete di relazioni di aiuto attraverso il progetto RIMARGINA.
“Dato il lavoro di coordinamento tra enti, partner e persone spero che cominceremo a oliare una macchina di collaborazioni” racconta Gina “spero che si avvii un’attitudine alla presa in carico collettiva. Vorrei che persone che hanno la volontà di dare una mano al proprio territorio ritrovino nell’HUB un punto cardine, mettersi in rete per prendersi carico delle fragilità. Questo percorso ha bisogno di un aiuto da parte degli enti”, un supporto attivo iniziale “ma il lascito rimane al territorio.”

Ci siamo poi confrontati sulle strategie di comunicazione con questo territorio, dove “è fondamentale il passaparola e la comunicazione attraverso le relazioni”.
“Soprattutto in quartieri dove le socialità sono rarefatte ciò che serve è il tempo per strutturare una rete” ci spiega Gina “comunicare in molte lingue, poiché molte persone residenti nel quartiere non parlano italiano. Per questo è necessario coinvolgere persone che siano facilitatori naturali: sono più efficaci di un volantino”.

Le prossime iniziative sono tutte da definire, a partire dal territorio, ma il gruppo di lavoro di RIMARGINA già comincia ad elaborare possibilità.
Stiamo ragionando su eventi e percorsi formativi. Ad esempio potremmo invitare persone del CAF per parlare di fisco. Oppure invitare medici di base per parlare di prevenzione e alimentazione, visto l’alto tasso di diabetici sul territorio. O ancora organizzare passeggiate botaniche inclusive delle persone con difficoltà di movimento.”

Gina Bruno lavorerà al fianco della rete di Sentinelle, volontari che prestano alla collettività il loro tempo, per stabilire insieme possibilità di cura del territorio.
“Come Custodi Sociali” racconta Gina “lavoriamo già con volontari, ma serve formare le Sentinelle, dando strumenti per abilitare competenze.”

RIMARGINA vuole creare una rete di cura reciproca, una possibilità di ridefinizione dei rapporti, verso un Gallaratese attento ai bisogni di tutti, soprattutto dei soggetti più deboli.
Non solo assistenza fine a sé stessa, ma abilitazione di un vasto numero di persone alla cura di comunità.

L’inaugurazione degli HUB è sempre più vicina. Intervisteremo molti altri operatori sul campo, prima e dopo l’apertura ufficiale.

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